Più risposte, meno dubbi

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Sono vent’anni che i nostri centralini telefonici ricevono le chiamate di persone che chiedono spiegazioni su Hiv e Aids perché assillate da dubbi o da paure.
Tante domande sulla sessualità, sulla prevenzione, sul test dell’HIV: le più frequenti le abbiamo raccolte in questo opuscolo, ordinandole per argomenti, perché nessuna domanda è banale, ed ognuna può essere l’occasione per fare chiarezza su un tema che ci riguarda tutti da vicino. Anche se sono passati venti anni dalla comparsa del virus HIV e le informazioni su come prevenire l’infezione sono ormai da tempo note, c’è ancora tanta confusione.
Molti pensano ancora che l’Aids sia un problema solo di alcune persone, delle loro scelte e stili di vita. L’Aids invece ci riguarda tutti perché è un problema di comportamenti. L’infezione si trasmette in pochi modi, e per prevenirla non dobbiamo cambiare la nostra vita, ma solo adottare alcune precauzioni, come quella di utilizzare il preservativo nei rapporti sessuali.

Scarica la Guida in formato .pdf “+ RISPOSTE – DUBBI“, leggila e condividila: noi saremo felicissimi.

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Difesa dei Diritti

Il progresso scientifico raggiunto fino ad oggi per quanto riguarda le terapie non è ancora accompagnato da un’adeguata crescita culturale nella società che permette alle persone sieropositive di rendersi visibili.

Esistono ancora casi di discriminazione nei contesti di vita personali e professionali dettati solo da ignoranza e paura. Per questo LILA offre un servizio di consulenza legale gratuita a chi ritiene di essere vittima di discriminazioni ma anche la possibilità di impegnarsi in prima persona per la difesa dei propri diritti perchè l’attivismo delle persone sieropositive è un traguardo importantissimo per la lotta all’AIDS e allo stigma che lo accompagna da sempre.

Il test HIV

Una serie di domande e risposte sul test dell’HIV/AIDS:

COSÈ IL TEST DELL’HIV?

Il test consiste in un normale prelievo di sangue che, analizzato, diagnostica la presenza o meno dell’infezione da Hiv. È articolato in due livelli: l’Elisa, test di 1° livello, cui segue, in caso di esito positivo o dubbio, il Western Blot (wb), di 2° livello o di conferma, l’unico in grado di conferire la totale certezza del risultato.

COME FUNZIONA IL TEST?

Il test serve a rilevare la presenza nel sangue degli anticorpi anti-Hiv, che si sviluppano solo se la persona che fa il test è venuta in contatto con il virus. Il risultato del test è positivo se si riscontra la presenza di anticorpi contro il virus (sieropositività all’Hiv), è negativo quando nel sangue non vi è traccia degli anticorpi (sieronegatività all’Hiv).

QUANDO FARE IL TEST?

Il periodo di formazione degli anticorpi anti-Hiv può variare da un minimo di qualche settimana fino a 3 mesi dopo che si è venuti a contatto col virus. Questo arco di tempo è chiamato periodo finestra. Ciò significa che una persona, pur risultando negativa al test in quanto non ha ancora sviluppato gli anticorpi, può avere già contratto l’infezione e quindi può trasmettere ad altri il virus. Per questo si consiglia di fare un test di conferma dopo alcuni mesi.

QUANTO COSTA?

Il test dell’HIV, nelle strutture pubbliche è del tutto gratuito.

IL TEST PUO’ ESSERE FATTO IN FORMA ANONIMA?

Il personale medico e sanitario è obbligato a mantenere il segreto professionale per tutelare la privacy di ogni paziente, ma nel caso tu non voglia fare il test comunicando i tuoi dati al personale del laboratorio analisi, puoi chiedere che venga fatto in forma anonima.

E’ POSSIBILE CHE IL TEST DELL’HIV VENGA FATTO SENZA IL MIO CONSENSO?

Assolutamente no, il test è volontario ed è comunque necessario il tuo consenso esplicito ed informato. Anche in caso di ricovero ospedaliero nessuno potrà effettuare il test senza il tuo consenso. È possibile soltanto nel caso di persona incapace di intendere e volere per la quale sia applicabile il Trattamento Sanitario Obbligatorio (TSO).

IL TEST PUÓ ESSERE DISPOSTO A FINI SPERIMENTALI?

Assolutamente no, inoltre non può neanche essere basato su motivi e finalità politiche, razziali o comunque estranei alla cura di malattie nel tuo interesse e della colletività.

SONO MINORENNE: POSSO FARE IL TEST?

In questo caso la legge prevede che il consenso sia a carico dei tuoi genitori o di chi esercita la patria potestà. Se desideri comunque, e con motivate cause, non comunicare ai genitori la decisione di fare il test, la prassi é quella di prendere in considerazione la tua richiesta se hai più di 14 anni. Se dopo attento colloquio verrà effettuato il test, questa decisione sarà comunicata con le motivazioni al Tribunale dei minorenni. Se sei minorenne e sposato, non hai bisogno del consenso di altri per effettuare il test.

Il MIO DATORE DI LAVORO PUO’ OBBLIGARMI A FARE IL TEST?

No! Ciò è vietato dalla legge, così come ogni altro accertamento sul tuo stato di salute.

HAI PAURA A FARE IL TEST?

Prenditi tutto il tempo necessario per sottoporti serenamente il test, ma sappi che nel caso tu abbia avuto una esposizione al virus una diagnosi precoce potrebbe consentirti più scelta nel valutare un percorso terapeutico.

POSSO CONOSCERE I RISULTATI VIA TELEFONO?

No, Il risultato dovrà essere consegnato esclusivamente a te che hai effettuato il test e la comunicazione non possono avvenire mai per lettera o per telefono.

DOVE POSSO FARE IL TEST DELL’HIV IN ITALIA?

Se abiti in Piemonte contattaci per sapere dove effettuare il test, oppure contatta una delle tante sedi LILA sparse sul territorio nazionale, per chiedere qual’è il centro ospedaliero più vicino a te per fare il test.

Punti informativi

La prevenzione si fa sul campo: è importante incontrare le persone per conoscere i bisogni, dubbi e curiosità sul tema dell’HIV.
L’esperienza ci insegna che esiste ancora molta disinformazione sul tema AIDS e per questo cerchiamo di essere presenti nei vari contesti quali feste, manifestazioni ed eventi culturali per distribuire il nostro materiale informativo e di prevenzione.

Accettiamo sempre, nei limiti della disponibilità dei volontari e delle richieste, di partecipare agli eventi dove la presenza della LILA può portare ricchezza e crescita culturale sulle tematica AIDS, dalla promozione dei comportamenti sicuri al superamento dello stigma delle persone sieropositive.

Se credi che possa essere utile la nostra presenza contattaci!

Progetto Scuole

Lila Piemonte al fine di continuare la sua costante attività di informazione e prevenzione sull’HIV/AIDS propone incontri rivolti a studenti di istituti superiori di Torino e provincia nel periodo scolastico.
L’intervento dalla durata di due ore curriculari è rivolta a gruppi di massimo due classi contemporaneamente nelle giornate di sabato.
I contenuti dell’incontro vengono concordati con gli insegnanti e vertono sul tema della sessualità e dei comportamenti sicuri coinvolgendo gli studenti in un confronto attivo.
Il progetto è condotto dai volontari LILA a titolo gratuito.
Per avere maggiori informazioni basta scrivere una mail a lilapiemonte@gmail.com.
Poiché l’associazione può garantire solo un numero limitato di incontri si darà priorità alle prime richieste pervenute.

Counselling

La Lila Piemonte ha attivo un centralino telefonico fin dalla nascita dell’Associazione che gestisce le richieste di informazione sull’AIDS, difesa dei diritti, orientamento ai Servizi e di sostegno psicologico attraverso una formazione continua degli operatori. E’ possibile inoltre richiedere incontri vis-à-vis per approfondire richieste di supporto psicologico.
Le richieste di informazione possono essere inoltrate anche tramite e-mail all’indirizzo infoaids@lilapiemonte.org dove rispondono gli stessi operatori del centralino.
Il centralino è attivo il Lunedì dalle 19.00 alle 21.00 al numero 011.4361043

Inoltre per conoscere la diverse sedi Lila che giorno per giorno rispondono per fornire informazioni, ascolto, supporto psicologico e orientamento ai servizi clicca qui.

Cosa facciamo

LILA promuove e difende il diritto alla salute, si impegna per affermare principi e relazioni di solidarietà, lotta contro ogni forma di violazione dei diritti umani, civili e di cittadinanza delle persone sieropositive o malate di AIDS, anche costruendo servizi di integrazione umana e sociale.
Lila collabora con altre associazioni non governative italiane ed europee e con le principali istituzioni nazionali e locali dedicandosi a progetti di informazione e prevenzione.
La LILA, fin dalla sua nascita, ha scelto di non richiedere né ricevere contributi dalle aziende farmaceutiche al fine di avere un’alta indipendenza ideologica orientata all’effettivo “benessere” delle persone.
Le attività svolte dall’associazione spaziano dall’informazione e prevenzione  attraverso i punti informativi nei luoghi di aggregazione, alla formazione nelle scuole con il coninvolgimento degli insegnanti attraverso il Progetto Scuole, fino alla creazione di eventi ad hoc.
Inoltre il servizio di counseling telefonico risponde da 20 anni alle richieste di informazioni sull’HIV/AIDS, guida ai servizi e sostegno psicologico, offerendo, nel caso vi fosse richiesta, un servizio di consulenza legale nell’ottica della difesa dei diritti e superamento della discriminazione.

Virtualmente

Potrà sembrare strano, ma con l’avvento delle nuove tecnologie anche sostenere la LILA Piemonte attraverso dei Social Network è importante: l’essere presente sempre e comunque è un modo nuovo per essere vicino a chi ne ha bisogno.

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Comportamenti sicuri

Nessun familiare di una persona sieropositiva è mai stato infettato dall’HIV. In caso di convivenza con una persona sieropositiva è sufficiente rispettare le comuni norme igieniche: non usare oggetti che possono entrare in contatto con il sangue, cioè spazzolini da denti e oggetti taglienti come forbici, rasoi, ecc.

Il virus HIV non si trasmette:

  • Abbracciarsi e stringersi non trasmette l’infezione;
  • L’HIV non si trasmette scambiandosi carezze;
  • Baciandosi non è mai stato segnalato un caso di contagio;
  • Masturbando il partner, a condizione che lo sperma o le secrezioni vaginali non vengano a contatto con ferite aperte;
  • Facendo il bagno o la doccia insieme;
  • L’utilizzo in comune di vibratori e altri oggetti di questo tipo è sicuro a condizione che si metta un preservativo sull’oggetto e lo si sostituisca ad ogni nuova penetrazione. Buona pratica è lavare il vibratore, o altro, in un disinfettante.

Trasmissione Hiv

Il virus può essere presente oltre che nel sangue anche in altri liquidi biologici. In particolare nello sperma e nelle secrezioni vaginali l’HIV può essere presente in grande quantità. L’infezione da HIV si trasmette in tre modi:

  • Per via ematica: Le trasfusioni di sangue infetto possono trasmettere il virus HIV. In Italia dal 1988 il sangue destinato a trasfusioni viene sottoposto a screening per il virus HIV. Lo scambio di siringhe può trasmettere il virus HIV. Iniettarsi droghe con siringhe nuove non trasmette alcun virus, ma può portare a comportamenti a rischio come appunto lo scambio di siringhe.
  • Per via sessuale: Il rapporto di penetrazione vaginale è a rischio. Il preservativo, se utilizzato correttamente e dall’inizio del rapporto, protegge. Il rapporto di penetrazione anale è a rischio. La mucosa anale è delicata e soggetta a lesioni, inoltre nel rapporto anale vi è meno lubrificazione, quindi maggior possibilità di frizione e conseguenti microtraumi. Anche in questo caso il preservativo, usato correttamente, dall’inizio del rapporto e con un lubrificante adatto, protegge. La fellatio, comportamento sessuale caratterizzato dalla stimolazione orale del pene (pompino), è a rischio. Una persona sieropositiva che pratica la fellatio a una persona sieronegativa non rischia di trasmettere l’infezione. Il rischio si corre quando la persona cui è praticata la fellatio è sieropositiva. Sulla possibilità di trasmissione dell’HIV attraverso la fellatio vi è comunque un dibattito tra chi considera questa pratica a rischio di trasmissione dell’HIV e chi sostiene che la possibilità è solo teorica (plausibilità biologica). È comunque consigliabile praticare la fellatio con il preservativo, ma nel caso non lo si utilizzi è necessario evitare lo sperma in bocca. Il cunnilingus, comportamento sessuale caratterizzato dalla stimolazione orale dell’organo genitale femminile è a rischio. Le secrezioni vaginali possono contenere il virus HIV, pertanto esiste una possibilità (solamente teorica, perché nella realtà non esistono casi accertati) di trasmissione dell’infezione. Il cunnilingus è da evitare nel caso di mestruazioni. L’utilizzo della diga interdentale o comunque di uno strato in lattice (che si può ottenere da un preservativo) applicato come barriera elimina il rischio. L’anilingus, la stimolazione orale dell’ano (rimming) è una pratica considerata a rischio per altri tipi di infezione. Per proteggersi è consigliabile l’uso della diga. Il fisting, cioè la penetrazione anale col pugno è considerata a rischio per la facilità di provocare lesioni attraverso le quali potrebbe passare il virus. La pioggia dorata (golden shower) può essere pericolosa in presenza di sangue in quantità cospicua nelle urine.
  • Per via verticale: La madre può trasmettere il virus HIV al figlio durante la gravidanza, al momento del parto o durante l’allattamento. La possibilità che questo avvenga si riduce fortemente se la madre è in terapia con antiretrovirali, fino ad essere meno del 10%. Il bambino non avendo anticorpi propri eredita gli anticorpi della madre, quindi può nascere sieropositivo, ma non avere il virus. In questo caso il bambino ritornerà sieronegativo durante i primi mesi di vita. Studi recenti dimostrano una notevole riduzione di casi di trasmissione dell’HIV nel caso in cui la madre sia sottoposta ad idonea terapia durante la gravidanza e partorisca con parto cesareo.