Notizie dall’Italia e dal mondo 30/03/09

Sommario delle notizie:

  • PAPA: AIDS; Patriarcato Mosca, preservativi non sono Panacea

  • SANITÀ: OMS; TBC e AIDS, situazione più grave del previsto

  • PAPA: Famiglia Cristiana, multinazionali condom dietro critiche

  • PAPA: AIDS; Belgio, Cardinale Dannels, Pontefice non diplomatico

  • DROGA: ‘Narcosala’; Procura Bologna chiede Relazione a Digos

  • AIDS: Rivista Lancet contro Papa, ha distorto la Scienza

  • AIDS: Francia; Vescovo, preservativo lascia passare il Virus

  • AIDS: Vescovo-Shock, HIV passa attraverso preservativo

  • AIDS: Ateneo Siena concede licenza brevetto molecole anti-Hiv

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    • PAPA: AIDS; Patriarcato Mosca, preservativi non sono Panacea

      (ANSA) – MOSCA, 20 MARZO – La Chiesa ortodossa russa sostiene la posizione del Papa Benedetto XVI contro l’uso dei preservativi, anche per prevenire l’Aids. “Non è corretto vedere i preservativi come una panacea per l’Aids”, ha spiegato il vice responsabile del Patriarcato di Mosca per le relazioni estere Vsevolod Chaplin in una tavola rotonda a Mosca, commentando le polemiche seguite alla dichiarazioni del pontefice in Africa. Lo riferisce l’agenzia Interfax. A suo avviso, l’Aids può essere prevenuto non con i contraccettivi ma con l’educazione e una vita retta.

    • SANITÀ’: OMS; TBC e AIDS, situazione più grave del previsto

      (ANSA) – GINEVRA, 24 MARZO – Nel mondo, un decesso per tubercolosi su quattro è legato al virus Hiv dell’aids, afferma un nuovo rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS). La proporzione è due volte superiore a quanto si stimava fino ad ora.
      Secondo il rapporto, il numero totale di nuovi casi di tubercolosi (Tb) è rimasto stabile nel 2007 e la percentuale di nuovi malati nella popolazione mondiale è leggermente diminuita, come succede regolarmente dal 2004. Ma nel 2007, tra le persone infettate dal virus Hiv è stato registrato un numero di nuovi casi di tubercolosi stimato a 1,37 milioni e 456mila decessi per tubercolosi.
      “Data la situazione è urgente reperire, prevenire e  trattare la tubercolosi presso le persone sieropositive e sottoporre ad un test Hiv tutti i tubercolotici al fine di garantire la prevenzione e le cure”, ha commentato il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan.Globalmente l’Oms stima che nel 2007 si sono verificati circa 9,27 milioni di casi di tubercolosi ( di cui il 55% in Asia ed il 31 % in Africa) contro i 9,24 milioni dell’anno precedente, ma il lieve aumento in termini assoluti è legato alla crescita demografica mondiale ed il numero di casi per abitante è invece calo. Il tasso di declino è tuttavia troppo lento, pari a meno dell’1% l’anno, osserva l’Oms che stima il numero totale di tubercolotici nel mondo a 13,7 milioni (206 per 100mila abitanti).
      Un’altra preoccupazione concerne i casi di Tb multifarmaco resistente e quindi più difficile da curare, stimati a 500mila dall’Oms (2007). Di questi solo l’1% riceveva un trattamento in base alle norme raccomandate.

    • PAPA: Famiglia Cristiana, multinazionali condom dietro critiche al Papa

      (ANSA) – CITTÀ DEL VATICANO, 24 MARZO – Dietro le critiche alle parole del Papa sull’inutilità dei preservativi nella lotta all’Aids, Famiglia Cristiana ipotizza ci siano le grandi multinazionali dei condom.
      “Intellettuali e politici di tutto il mondo – si legge nell’editoriale dedicato al viaggio del Papa in africa – hanno gridato allo scandalo, hanno dato del ‘leggermente folle’ al Papa, perché ha osato mettere in dubbio che il profilattico sia soluzione di tutti i mali. Davvero non c’é dietro la sollecitazione delle multinazionali del condom? Domanda legittima, anche perché i medici del Camerun e dell’Angola ritengono sia meglio abbassare il prezzo del cibo che quello dei profilattici”. “L’investimento solo sul preservativo – prosegue l’articolo – condanna a morte 22 milioni e mezzo di africani che l’Aids ce l’hanno già. E’ una soluzione minimale, che nasconde gli interessi di industrie, Governi e grandi Ong”. “Evidentemente – è la conclusione – a chi ha dimezzato gli aiuti allo sviluppo e alla cooperazione, e nega dignità ai popoli dell’Africa, va bene così”.

    • PAPA: AIDS; Belgio, Cardinale Dannels, Pontefice non diplomatico

      (ANSA) – BRUXELLES, 26 MARZO – Per il cardinale Godfried Danneels, primate del Belgio, il Papa, nelle dichiarazioni fatte sull’uso del preservativo e l’ Aids, “non è stato diplomatico”. Lo riferisce oggi l’agenzia di stampa Belga che dà conto di una dichiarazione dallo stesso cardinale raccolta dal quotidiano Vers l’Avenir. “Sono anch’io convinto che il fatto di distribuire dei preservativi non risolve il problema dell’Aids. E’ necessario qualcosa di più profondo”, ha sottolineato il cardinale aggiungendo: “il Papa non ha detto solo questo, ma avrebbe fatto meglio a non dirlo. Credo che ci siano occasioni in cui è l’unico modo per salvare una vita. Non credo che il Papa abbia voluto dire che non è mai permesso… Ha detto – ha concluso – che non è con questo che si può educare un popolo”.

    • DROGA: ‘Narcosala’; Procura Bologna chiede Relazione a Digos

      (ANSA) – BOLOGNA, 27 MARZO – La Procura vuol vederci chiaro sulla proposta della Lista Bologna Città Libera di aprire, primi in Italia, nel capoluogo emiliano una ‘narcosala’. Il Procuratore reggente Silverio Piro ha chiesto alla Digos una relazione sulla proposta lanciata nei giorni scorsi dalla lista della sinistra radicale che alle elezioni candida a sindaco Valerio Monteventi. Una mossa preventiva, quella di Piro: la legge – ha ricordato – impedisce ai gestori dei locali di agevolare l’uso di stupefacenti. Cosa diversa sarebbe inquadrare la narcosala in un percorso di recupero dalle tossicodipendenze gestita dalla Usl.
      La narcosala (o ‘stanza del buco’, come la chiamarono a Torino quando il sindaco Chiamparino prese in considerazione l’idea), era stata proposta dal consigliere comunale dei Verdi, confluito nella lista Bologna Città Libera, Roberto Panzacchi:  “E’ un’evoluzione del Sert – aveva spiegato -: è un sala dove i tossicodipendenti possono iniettarsi eroina, ma controllati e censiti, senza trovarsi abbandonati a loro stessi in strada”. Una soluzione, aveva continuato Panzacchi, “che ha funzionato molto bene dove è stata sperimentata” e che potrebbe essere ripetuta a Bologna, dove “ci sono i titoli e le competenze, ma manca la volontà politica”.

    • AIDS: Rivista Lancet contro Papa, ha distorto la Scienza

      (ANSA) – ROMA, 27 MARZO – Una delle più prestigiose riviste scientifiche del mondo, l’inglese The Lancet, critica duramente le affermazioni che Papa Benedetto XVI ha fatto durante il viaggio in Africa sull’uso del preservativo per fermare l’Aids. “Il Papa, dice la rivista in un editoriale, riportato da Bbc, “ha pubblicamente distorto le prove scientifiche per promuovere la dottrina cattolica sul tema”. Non è chiaro se l’errore del Papa sia dovuto ad ignoranza o se sia un deliberato tentativo di manipolare la scienza per appoggiare l’ideologia cattolica”. “Ma quando qualsiasi personaggio influente, sia una figura religiosa, sia politica, fa una falsa affermazione scientifica che potrebbe avere conseguenze devastanti per la salute di milioni di persone, questi dovrebbe ritrattare o correggere la linea”.

    • AIDS: Francia; Vescovo, preservativo lascia passare il Virus

      (ANSA) – PARIGI, 27 MARZO – Il vescovo di Orleans, in Francia, monsignor André Fort, è intervenuto per appoggiare Papa Benedetto XVI nel suo discorso sui preservativi e l’Aids, ma è andato ancora più in là, sostenendo che il virus dell’HIV passa attraverso il preservativo. Vivacissima la reazione di medici e specialisti. “Tutti gli scienziati lo sanno – ha detto il religioso – il virus dell’Aids è infinitamente più piccolo di uno spermatozoo. Questo significa che il preservativo non garantisce al 100% contro la malattia”. Ecco perché secondo il vescovo, sulle scatole di condom dovrebbe essere scritto il messaggio “affidabilità incompleta” proprio come le avvertenze ai fumatori sui pacchetti di sigarette.
      L’affermazione del vescovo di Orleans, a pochi giorni dalla polemica ancora viva sollevata dal Papa durante il suo viaggio in Africa, ha immediatamente fatto reagire i medici francesi, che ne hanno smentito le parole. Il direttore dell’Agenzia nazionale di ricerca sull’Aids, Jean-Francois Delfraissy, si è detto “scandalizzato da questa presa di posizione completamente falsa”. Mentre il dottor Philippe Arsac della Rete Aids della regione Loiret ha denunciato: “il virus non passa attraverso le pareti del preservativo”, anche qualora questo risultasse difettoso.

    • AIDS: Vescovo-Shock, HIV passa attraverso preservativo

      (ANSA) – PARIGI, 27 MARZO – Negli ambienti cattolici più aperti in Francia, si dice che è per “salvare il soldato Benedetto XVI” che monsignor André Fort, vescovo di Orleans, é sceso oggi in campo con un’affermazione-shock: il virus Hiv – ha detto – può passare attraverso la parete del preservativo. Indignazione e rivolta generale quindi. Poche ore dopo, la marcia indietro del prelato: “si è fidato di uno studio riportato da un quotidiano”. Monsignor Fort “fa parte dell’ala intransigente conservatrice del’episcopato francese – ha detto in un’intervista Chrisian Terras, redattore capo della rivista Golias, che dà voce ai cattolici dissidenti – è molto vicino alle lobby antiabortiste dette ‘per la vita’”. Per Terras, la sua clamorosa sortita fa parte “di una mobilitazione per salvare ad ogni costo il soldato Benedetto XVI”. E’ ai microfoni di una radio della sua città, France Bleu Orleans, che l’alto prelato francese ha affidato il suo messaggio che ha agitato di nuovo l’opinione pubblica, gli scienziati, le Ong e tutti quelli che lavorano sul campo, a pochi giorni dalle controverse dichiarazioni del Papa sul preservativo. “Lo sapete benissimo – ha detto sicuro mons. Fort – tutti gli scienziati lo sanno: la dimensione del virus dell’Aids è infinitamente più piccola di quella di uno spermatozoo. Ed è la prova che il preservativo non è una garanzia al 100% contro l’Aids”. Poi ha rincarato: “sui pacchetti di sigarette c’é scritto ‘pericolo’. Sulle scatole di preservativi ci dovrebbero mettere ‘affidabilità incompleta”.
      Trascorse poche ore e una tempesta di proteste – “indignazione” dei socialisti, “semplicemente falso”, “delirante” da parte degli scienziati – è arrivato un comunicato che ha provato a calmare le acque. Il vescovo, nel documento, ammette di “aver commesso l’errore di parlare di questioni poste in studi precedenti sulla permeabilità del preservativo”. Di fatto, ha parlato di “un articolo pubblicato il 22 marzo da un quotidiano nazionale che informava di uno studio secondo il quale il preservativo sarebbe affidabile soltanto al 97% nelle migliori condizioni di utilizzazione e all’87% in condizioni comuni come quelle che si presentano in Africa”. Insomma, il comunicato lascia chiaramente intendere che monsignor Fort si è sbagliato: “prendo atto delle dichiarazioni degli esperti che attribuiscono queste disfunzioni ad altre cause”. Resta lo sconcerto per frasi diffuse a tutta la popolazione, compresi – ha sottolineato Jean-Luc Romero, consigliere alla Regione Ile-de-France per l’Ump (la destra del presidente Nicolas Sarkozy) e attivissimo in diverse organizzazioni anti-Aids – “i due milioni di persone uccise ogni anno nel mondo dal virus HIV, che meriterebbero senza dubbio più rispetto da parte della Chiesa, chiusa ormai nel suo autismo”.

    • AIDS: Ateneo Siena concede licenza brevetto molecole anti-Hiv

      (ANSA) – SIENA, 27 MARZO – L’Università di Siena ha concesso in licenza il brevetto sulle molecole anti-HIV scoperte dal proprio laboratorio di chimica farmaceutica in collaborazione con l’Ateneo di Genova e il CNR di Pavia. Lo rende noto la stessa Università spiegando che è stata “un’importante azienda italo-americana, specializzata nel settore dello sviluppo di farmaci antivirali, Virostatics” a decidere di acquistare i diritti”. “Questa è la storia di un successo che vede protagonista la buona ricerca scientifica condotta all’interno del nostro Ateneo” ha commentato il professor Maurizio Botta, direttore del laboratorio senese che ha effettuato la ricerca in collaborazione con la professoressa Silvia Schenone dell’Università di Genova e il dottor Giovanni Maga dell’Istituto di genetica molecolare del CNR di Pavia.

    • AIDS:Esercito Papua Nuova Guinea distribuirà condom ai cittadini

      (ANSA) – SYDNEY, 30 MARZO – Intervento dei militari in Papua Nuova Guinea, nel Pacifico, nella distribuzione di 43 milioni di preservativi attraverso l’arcipelago, nello sforzo di contenere la diffusione ormai epidemica del virus dell’Aids, che si calcola abbia infettato almeno il 2% della popolazione di circa 6 milioni. In alcune aree la proporzione arriva al 10%. Milioni di condom acquistati con il denaro di aiuti internazionali sono scaduti, perché il National AIDS Council non ha le risorse per distribuirle. Alcune organizzazioni non governative lamentano che molti vengono destinati ad altri usi: i pescatori ad esempio li adoperano come esca, e molte donne usano il lubrificante per dare lucentezza ai capelli. Le forze di difesa hanno messo a disposizione uno spazio nei magazzini della caserma nella capitale Port Moresby e si occuperanno del loro trasporto e consegna attorno al paese. Il commodoro Peter Liau, incaricato della missione, ha detto alla radio australiana Abc che si tratta di una nobile causa. “Normalmente non trattiamo con le agenzie civili di aiuti, ma questa è una delle rare occasioni in cui abbiamo deciso di intervenire”, ha aggiunto. I preservativi sono stati acquistati con il denaro di aiuti australiani.