Notizie dall’Italia e dal mondo 04/03/10

Sommario delle notizie:

  • AIDS: scambio siringhe e condom. Responsabili i Governi che non implementano

  • DROGA: Giovanardi, su riduzione del danno Europa come Italia no a camere buco, somministrazione eroina e pill testing

  • DROGA: Giovanardi, dall’Europa chiarezza su misure riduzione danno

  • DROGA: ONG, Governo Italia mina unità UE su riduzione danno lettera e Presidenza Spagola, posizione non concordata con noi

  • DROGA: Il ministro della Salute si occupi anche della salute dei tossicodipendenti. A cominciare dal sito Web del ministero

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  • AIDS: scambio siringhe e condom. Responsabili i Governi che non implementano

    1 Mar 2010 – aduc.it – Più del 90% dei 16 milioni di dipendenti da droghe da iniezione non riceve aiuto per evitare di contrarre l’Aids. I Governi che ignorano questi soggetti stanno alimentando una emergenza sanitaria pubblica. Questa l’accusa da esperti di tossicodipendenze.
    L’emergenza sanitaria sta crescendo in Paesi come Russia, Cina, Malesia e Thailandia, spiegano i ricercatori, luoghi dove la popolazione tossicodipendente non è coinvolta nei programmi contro l’Hiv/Aids.
    Le droghe da iniezione sono sempre più una importante fonte di trasmissione di Hiv in numerosi Paesi. I contagi avvengono ad esempio attraverso la condivisione di siringhe e il sesso non protetto.
    Dei circa 16 milioni di tossicodipendenti da sostanze da iniezione nel mondo, circa 3 milioni sarebbero sieropositivi. La popolazione tossicodipendente costituirebbe, secondo le stime dei ricercatori, il 10% dei malati di Hiv nel mondo.
    In Russia, ad esempio, c’è un milione di tossicodipendenti sieropositivi, e circa il 65% delle nuove infezioni di Hiv deriva dall’uso di siringhe infettate.
    “Anche se il numero di Paesi con un buon livello di servizi di prevenzione Hiv sta crescendo, il livello di copertura per la popolazione tossicodipendente è basso in numerosi Paesi”, spiega Bradley Mathers dell’Università del New South Wales in Australia, direttore di uno studio sulla prevenzione pubblicato sulla rivista scientifica The Lancet.
    Misure di prevenzione come la distribuzione di siringhe pulite, condom e sostanze sostitutive come il metadone, sono considerate dagli esperti come essenziali per porre fine all’epidemia di Hiv e Aids. Ma alcuni Governi, accusano i ricercatori, non offrono questi servizi per il timore di essere considerati troppo teneri con la droga.
    Gerry Stimson, direttore della International Harm Reduction Association, accusa questi Paesi di “fare politica sulla vita delle persone” e sono milioni i tossicodipendenti che rischiano la vita a causa di queste politiche.
    Secondo le Nazioni Unite, UNAIDS, il 30% dei casi di trasmissione di Hiv al di fuori dell’Africa subsahariana è causato da l’uso di siringhe infette. Stimson punta il dito soprattutto contro la Russia, che sta diventando la regione con il più alto tasso di crescita di casi di Hiv a causa della negligenza della popolazione tossicodipendente.
    I ricercatori hanno rivelato che solo l’8% dei tossicodipendenti nel mondo ha avuto a disposizione programmi di scambio siringhe e accesso a siringhe pulite nel 2009. Si va dalla Repubblica Ceca, dove il 100% dei tossicodipendenti ha accesso a programmi di prevenzione, a Paesi come Cina, Malesia e Thailandia con percentuali modestissime che sfiorano il 3%.
    Gli studiosi concludono lo studio con questa ammonizione: i livelli attuali di assistenza e trattamento per i tossicodipendenti “non sono sufficienti a prevenire, bloccare e far regredire l’epidemia di Hiv in questa popolazione”.
    Don Des Jarlais, del Beth Israel Medical Center di New York, spiega che il basso livello di servizi dimostra come alcuni Governi debbano adeguare le proprie politiche “all’evidenza scientifica”. “Uno sforzo sostenuto a lungo termine per proteggere la salute di quegli individui che consumano droghe lecite e illecite richiede che i politici si dotino di un minimo di competenza scientifica sul consumo di droghe e sulla tossicodipendenza”, scrive la scienziata.

  • DROGA: Giovanardi, su riduzione del danno Europa come Italia no a camere buco, somministrazione eroina e pill testing

    1 Mar 2010 – ANSA – Il Consiglio d’Europa ha fatto sua la posizione italiana sulla «riduzione del danno», cioè sulle azioni da intraprendere per prevenire i rischi e ridurre i danni legati all’uso di droghe, dicendo in pratica «no» alle cosiddette «camere del buco», alla somministrazione controllata di eroina e al pill testing, cioè l’esame immediato delle sostanze stupefacenti fuori dai luoghi di consumo. Lo rende noto il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Carlo Giovanardi. La delegazione italiana del Dipartimento per le politiche antidroga, informa Giovanardi, ha portato oggi a Bruxelles, su indicazione dello stesso sottosegretario, la posizione italiana sulla prevenzione delle patologie correlate e, in particolare, dell’infezione da hiv, delle epatiti, delle malattie trasmesse sessualmente e della tbc. Il Gruppo orizzontale Droga del Consiglio d’Europa, «dopo una lunga e aspra discussione per individuare una posizione condivisa da tutti gli Stati membri», ha fatto sua la posizione italiana. «L’Italia ha chiesto e ottenuto – dice Giovanardi – che le misure e le azioni di prevenzione siano finalmente elencate con precisione, facendo esplicitamente riferimento a un documento ufficiale di alto livello, condiviso dall’Organizzazione Mondiale della Sanit… e le Nazioni Unite. Tutto questo per non lasciare dubbi e incertezze relativamente a tre misure che non trovano alcun riconoscimento nel nostro Paese: le cosiddette camere del buco, la somministrazione controllata di eroina e il pill testing». «Finalmente, anche in ambito europeo – dichiara il sottosegretario – è stata fatta chiarezza su quali siano le azioni e gli interventi spendibili nella cosiddetta ‘riduzione del dannò, termine troppo spesso utilizzato con strumentalizzazioni ideologiche e politiche e che l’Italia ha sostituito con il termine pi— tecnico di ‘prevenzione delle patologie correlate all’uso di droghè. Per noi non è una questione di terminologia ma di contenuti. Gli interventi per la prevenzione di queste malattie non possono mai essere alternativi al trattamento ma sempre complementari; la linea italiana è quella di correlarli sempre all’offerta di trattamento all’interno di una strategia centrata sulla persona, che si pone come fine ultimo il recupero totale e il reinserimento sociale e lavorativo del tossicodipendente».

  • DROGA: Giovanardi, dall’Europa chiarezza su misure riduzione danno

    Roma, 1 ar – ASCA – ”Camere del buco”, la somministrazione controllata di eroina e il pill testing. L’Italia ha chiesto e ottenuto oggi durante una discussione del Gruppo orizzontale Droga del Consiglio d’Europa, che le misure e le azioni di prevenzione siano finalmente elencate con precisione, facendo esplicitamente riferimento ad un documento ufficiale di alto livello, condiviso dall’Organizzazione Mondiale della Sanita’ e le Nazioni Unite (UNAIDS, UNODC). ”Finalmente – ha commentato Giovanardi – anche in ambito europeo, e’ stata fatta chiarezza su quali siano le azioni e gli interventi spendibili nella cosiddetta ‘riduzione del danno’ termine troppo spesso utilizzato con strumentalizzazioni ideologiche e politiche e che l’Italia, ha sostituito con il termine piu’ tecnico di ‘prevenzione delle patologie correlate all’uso di droghe’. Per noi non e’ una questione di terminologia ma di contenuti”. La delegazione italiana del Dipartimento per le politiche antidroga, guidata dal Giovanni Serpelloni ha portato, oggi, a Bruxelles, su indicazione del Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio, Carlo Giovanardi la posizione Italiana sulla prevenzione delle patologie correlate all’uso di droghe e, in particolare, dell’infezione da HIV, delle Epatiti, delle malattie trasmesse sessualmente e della TBC. Il Gruppo orizzontale Droga del Consiglio d’Europa, dopo una lunga e aspra discussione per individuare una posizione condivisa da tutti gli Stati membri e quali siano le azioni da intraprendere per prevenire i rischi e ridurre i danni legati all’uso di droghe, ha fatto sua la posizione Italiana. ”Gli interventi per la prevenzione di queste malattie – ha concluso Giovanardi – non possono mai essere alternativi al trattamento ma sempre complementari; la linea italiana e’ quella di correlarli sempre all’offerta di trattamento all’interno di una strategia centrata sulla persona che si pone come fine ultimo il recupero totale e il reinserimento sociale e lavorativo della persona tossicodipendente”.

  • DROGA: ONG, Governo Italia mina unitè UE su riduzione danno lettera e Presidenza Spagola, posizione non concordata con noi

    2 Mar 2010 – ANSA – Il governo italiano «continua a boicottare la politica europea sulle droghe, sia a livello dell’Unione che del gruppo europeo presso l’Onu a Vienna», e il motivo del contendere è la cosiddetta riduzione del danno. È quanto sostiene un gruppo di associazioni e operatori italiani impegnati sul fronte delle tossicodipendenze, che hanno inviato una lettera alla presidenza spagnola del gruppo europeo. Il riferimento è a quanto reso noto ieri dal sottosegretario Carlo Giovanardi, in merito a una riunione a Bruxelles del Gruppo orizzontale Droga del Consiglio d’Europa, che avrebbe fatto sua la posizione italiana sulla riduzione del danno. «Il governo italiano – si afferma nella lettera – ha la pretesa di imporre a tutti i paesi europei quali interventi siano da considerarsi accettabili e quali da mettere al bando, sulla base di pregiudizi ideologici e non di evidenze scientifiche. In questa opera di disturbo, la delegazione italiana ha esibito un documento sulla riduzione del danno che condanna come non accettabili alcune misure già applicate da molti paesi europei (trattamenti con eroina, stanze del consumo e pill testing), millantando che la posizione espressa nel documento sia frutto di un accordo fra il Dipartimento Antidroga e le Ong italiane». Nella lettera le organizzazioni si dissociano da questa «visione ideologica della riduzione del danno» e chiariscono che le posizioni italiane non sono un consensus paper concordato fra il Dipartimento e le Ong. I firmatari – tra i quali Giorgio Bignami di Forum Droghe, Leopoldo Grosso del Gruppo Abele, Riccardo De Facci del Cnca, Andrea Gallo della Comunità San Benedetto al Porto di Genova e Massimo Oldrini della Lega Italiana Lotta Aids – lamentano che il governo italiano sta «contestando la posizione europea sulla riduzione del danno, frutto di approfonditi negoziati nel corso degli anni e largamente condivisa». «Ci rincresce che questa importante questione di salute pubblica sia così strumentalizzata politicamente» si conclude la lettera.

  • DROGA: Il ministro della Salute si occupi anche della salute dei tossicodipendenti. A cominciare dal sito Web del ministero

    4 Mar 2010 – Comunicato di Pietro Yates Moretti – Aduc.itUno degli aspetti più devastanti dell’attuale politica antidroga è il fatto che la tossicodipendenza è considerata più un fenomeno giudiziario che sanitario. Per capire questo, basta andare sul sito del ministero della Salute, che alla tossicodipendenza neanche dedica una delle decine di canali di informazione. L’incarcerazione di tossicodipendenti, la trasmissione di malattie infettive come l’Hiv per la mancanza di politiche di riduzione del danno, la circolazione di sostanze incontrollate e talvolta letali sono solo alcune delle emergenze sanitarie create dal mercato nero con cui si finanziano le maggiori organizzazioni criminali italiane e mondiali. Eppure, visitando il sito del Ministero della Salute, non abbiamo trovato alcun settore tematico dedicato alla tossicodipendenza. Sulla home del sito appaiono ben 47 aree tematiche, dai cosmetici ai biocidi, dall’Antidoping all’assistenza sanitaria per i turisti che vanno all’estero, ma nessuna area dedicata alla tossicodipendenza. Anche il settore dedicato alla lotta all’Hiv/Aids trascura la popolazione tossicodipendente, limitandosi a dire ‘en passant’ che la condivisione di siringhe infette è una delle modalità di contagio, senza poi informare su come reperire siringhe sterili. Proprio pochi giorni fa uno studio ha denunciato come la guerra alla droga spinga molti Governi a rigettare misure di riduzione del danno (come programmi di scambio siringhe), danneggiando irrimediabilmente la lotta all’Hiv/Aids. I ricercatori spiegano che una efficace campagna contro questa epidemia non può non mirare a informare la popolazione tossicodipendente, che deve essere incoraggiata ad utilizzare siringhe pulite attraverso appositi programmi di assistenza sanitaria. A giudicare dal sito Web del ministero della Salute, altrimenti ricco di campagne di informazione e di settori tematici, la tossicodipendenza non è questione di salute. L’informazione mirata alla popolazione tossicodipendente sembra essere stata deferita in toto al sottosegretario Carlo Giovanardi, da ormai quasi un decennio alla guida delle inefficacissime politiche antidroga italiane ed uno dei più vocali detrattori delle politiche di riduzione del danno. Il ministro della Salute Ferruccio Fazio, se non vuole perdere ogni credibilità, dovrebbe non solo rimediare alle strabilianti lacune del suo sito, ma soprattutto riportare nella sua sfera di ‘interesse’ un tema pericolosamente trascurato. Non si puo’ lasciare la salute di centinaia di migliaia di cittadini malati in mano ad un collega di Governo i cui insuccessi sono sotto gli occhi di tutti.