Notizie dall’Italia e dal mondo 27/10/09

Sommario delle notizie:

  • AIDS: tra gli ultimi in Europa nella gestione e prevenzione dell’AIDS

  • AIDS: “modesti” risultati vaccino testato in Thailandia

  • DROGA: Dipartimento avvia collaborazione con il Nida USA

  • DROGA: Australia;  con scambio siringhe prevenuti 32.000 HIV

  • AIDS: Sinodo Africa, scelta responsabile per coppie contagiate

  • USA: Marijuana; primi passi verso liberalizzazione

  • AIDS: UE, uso preservativo resta miglior metodo prevenzione

  • COOPERAZIONE: Osservatorio AIDS, segnale positivo mozione su APS

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  • AIDS: tra gli ultimi in Europa nella gestione e prevenzione dell’AIDS

    Da TamTam.it, 5 OTT 2009 – Su 29 paesi europei (Ue più Norvegia e Svizzera) l’Italia si piazza solo al ventisettesimo posto quanto a Gestione e prevenzione dell’Aids. E’ quanto emerge dalla classifica stilata in base al nuovo indice ‘Euro Hiv Index’ (Ehivi) 2009, elaborato dall’organizzazione Health Comsumer Powerhouse, tendendo conto di 28 indicatori, dalla prevenzione all’accesso alle cure, fino ai diritti dei malati. Primi della classe il Lussemburgo e Malta, seguiti da Svizzera e Finlandia.«L’assistenza e le condizioni dei malati di aids in Italia hanno bisogno di progressi radicali», afferma Health Comsumer Powerhouse, che aggiudica all’Italia un punteggio migliore solo rispetto a Grecia e Romania. Il Regno Unito si piazza invece al nono posto, la Francia al dodicesimo, la Germania al tredicesimo e la Spagna al ventiseiesimo.  «Come metodo di prevenzione già testato – ha detto Beatriz Cebolla, direttrice dellEuro Hiv Index’ – l’Italia potrebbe introdurre l’educazione sessuale come materia obbligatoria nella scuola dell’obbligo e una maggiore educazione in generale del pubblico per alleviare la frequente discriminazione subita dai pazienti, specialmente da medici che non si occupano di aids». Secondo l’analisi della Health Comsumer Powerhouse, il numero di malati che contraggono l’aids in Europa è in crescita, così come i comportamenti sessuali considerati a rischio.

  • AIDS: “modesti” risultati vaccino testato in Thailandia

    Da Virgilio News. 21 OTT 2009 – I risultati completi, pubblicati solo oggi, di un vaccino sperimentale contro il virus dell’Aids testato in Thailandia, indicano un successo “modesto” del vaccino, contrariamente a quanto emergeva dai risultati parziali, decisamente più ottimisti. Il 24 settembre scorso ricercatori thailandesi ed americani annunciavano che la combinazione di due vaccini, singolarmente inefficaci, riduceva del 31,2% i rischi di infezione da virus Hiv. Ma oggi, nel corso della conferenza internazionale “Aids vaccine 2009”, organizzata congiuntamente a Parigi dall’Agenzia nazionale delle ricerche sull’aids e dal dalla Global Hiv Vaccine Enterprise, i ricercatori hanno ammesso che i risultati sono “modesti” anche se “statisticamente significativi”.Il campione infatti era molto ristretto: i 16mila volontari vaccinati erano infatti in gran parte eterosessuali, quindi a rischio relativamente debole di infezione: alla metà è stata somministrata la combinazione dei due vaccini, agli altri sono state date pillole placebo. Dopo tre anni 125 persone sono risultate infette (10 volte meno che in precedenti test), 51 di queste erano state vaccinate, altre 74 avevano ricevuto il placebo. I ricercatori hanno notato inoltre che l’efficacia del vaccino decresceva col passare del tempo. Infine, fra le persone infettate, il vaccino non sembra ridurre in alcun modo il tasso quantitativo di infezione del virus. “Si tratta di un risultato molto importante per la ricerca ma non per la salute pubblica”, ha ammesso il colonnello statunitense Nelson Michael, del programma militare di ricerche sanitarie.

  • DROGA: Dipartimento avvia collaborazione con il Nida USA

    (ANSA) – ROMA, 22 OTT 2009 – Il Dipartimento antidroga della presidenza del Consiglio ha avviato una collaborazione in campo scientifico con il Nida statunitense. Si è conclusa oggi, infatti, a Bethesda in Maryland, la due giorni organizzata dal National Institute on Drugs Abuse in tema di Clinical Trials Network, appuntamento in cui vengono valutati ed illustrati i risultati delle attività di ricerca e delle iniziative di prevenzione e di contrasto dell’uso delle sostanze stupefacenti.
    In via eccezionale, ai lavori, come unico ospite straniero, é intervenuta la delegazione inviata dal sottosegretario Carlo Giovanardi, guidata dal Capo Dipartimento, Giovanni Serpelloni, che ha presentato il modello italiano di intervento e contrasto del fenomeno delle tossicodipendenze e gli sforzi che il governo italiano sta facendo per affrontare, a tutti i livelli, questo problema.
    “I ricercatori americani – è detto in una nota – hanno mostrato un notevole apprezzamento e un interesse alla creazione di collaborazioni permanenti con il nostro Paese, sia per quanto riguarda gli aspetti dei trattamenti innovativi, sia per ciò che concerne gli aspetti psicoeducativi e di supporto alla famiglia e le ricerche avanzate nel neuroimaging per lo studio dei meccanismi e dei danni celebrali delle droghe”. Le due delegazioni hanno concordato sull’opportunità e sui “reciproci benefici derivanti dallo sviluppare collaborazioni di questo tipo che avranno ricadute positive per tutti coloro che in Italia vorranno partecipare al programma di lavoro attivato dal Dipartimento antidroga. A tale proposito, già ai primi di novembre, saranno in Italia il numero due del Nida, Wilson Compton e il prof. Bonci dell’Ernest Gallo Clinic Research Center per dare concretamente avvio all’agenda delle iniziative di collaborazione scientifica”.

  • DROGA: Australia;  con scambio siringhe prevenuti 32.000 HIV

    (ANSA) – SYDNEY, 23 OTT 2009 – I programmi di scambio di aghi e di siringhe per i tossicodipendenti in Australia, che operano da quasi 1000 località, hanno prevenuto decine di migliaia di casi di Hiv e di epatite C. I punti di distribuzione vanno da cliniche specializzate a farmacie partecipanti e distributori automatici, e il numero di siringhe distribuite è aumentato in un decennio da 27 a 31 milioni l’anno.Uno studio del Centro nazionale di epidemiologia e ricerca clinica sullo Hiv indica che negli ultimi 10 anni grazie alla minore frequenza di condivisione di aghi, si sono prevenute 32 mila infezioni di virus dell’Aids e quasi 100 mila casi di epatite C. Una riduzione di malattie che ha fatto risparmiare alle strutture sanitarie pubbliche l’equivalente di quasi 1,3 miliardi di dollari australiani (780 milioni di euro): per ogni dollaro speso nel programma ne sono stati risparmiati quattro. Secondo il prof. David Wilson, del Centro basato presso l’università del Nuovo Galles del sud, la ricerca conferma che lo scambio di siringhe è ‘la pietra angolare degli sforzi della nazione nel combattere gravi malattie”. ‘Le statistiche supportano la tesi a favore di una forte espansione dei programmi, dopo oltre due decenni di buoni risultati”, aggiunge. ‘Non solo essi salvano persone dalla morte, ma risparmiano anche soldi ai contribuenti”.

  • AIDS: Sinodo Africa, scelta responsabile per coppie contagiate

    (ANSA) – CITTA’ DEL VATICANO, 24 OTT 2009 – Accesso alle terapie per tutti i contagiati, informazioni per le coppie sposate, incentivi alla ricerca di nuove cure: queste le armi che la Chiesa cattolica africana intende mettere in campo contro l’Aids. L’argomento è stato affrontato nelle conclusioni del Sinodo speciale per l’Africa solo al punto 51 su 57, e nel capitolo non si parla affatto di preservativi, al centro di polemiche non solo durante il viaggio del Papa in Africa ma anche di qualche equivoco in apertura dell’assemblea dei vescovi. Il Sinodo – si legge nel documento finale – denuncia il fatto che i malati africani “non ricevono la stessa qualità di trattamento di altri Paesi” e chiede che i fondi stanziati “siano realmente devoluti a questo scopo”. Insomma, medicine più che preservativi, come aveva auspicato, del resto, il relatore generale del Sinodo all’inizio dei lavori.
    E’ stato oggi lo stesso card. Peter Kodwo Appiah Turkson a chiarire il suo pensiero sull’argomento. “Non ho mai detto che una coppia sposata a rischio di contagio si può usare il preservativo – ma che ogni persona affetta ha il diritto ad essere informata” su tutto quanto può migliorare la propria condizione. La stessa Chiesa – afferma la proposta sull’Aids del documento finale – darà “un sostegno pastorale di aiuto alle coppie di contagiati per informarle e formare la loro coscienze perché facciano scelte giuste, con piena responsabilità per il miglior bene reciproco, la loro unione e la loro famiglia”.

  • USA: Marijuana; primi passi verso liberalizzazione

    (di Emanuele Riccardi) (ANSA) – NEW YORK, 26 OTT 2009 – Gli Usa hanno fatto primi timidi passi avanti verso la liberalizzazione della marijuana, che potrebbe prima o poi diventare realtà in alcuni Stati, come la California. Ne sono convinti un numero sempre maggiore di commentatori americani, progressisti e conservatori, dopo la decisione dell’Amministrazione del presidente Barack Obama di lasciare agli Stati la libertà di somministrare la marijuana a scopi medici alle persone affette da cancro o altre malattie croniche ed incurabili.
    Parallelamente, il ministro della Giustizia Eric Holder ha garantito che lo Stato avrà la mano più pesante nei confronti del traffico di stupefacenti, spesso controllato dalle gang messicane. Sotto l’Amministrazione precedente, quella del repubblicano George W. Bush, vigeva la linea dura nei confronti della marijuana, considerata illegale in ogni caso, anche se 13 Stati dell’Unione avevano autorizzato l’uso medico dell”erbà. Alla Abc, il columnist conservatore George Will, un repubblicano atipico perché contrario alla guerra in Iraq e spesso con posizioni libertarie, sostiene che gli Usa “sono probabilmente entrati nel processo di legalizzazione della marijuana”, sulla scorta di quanto era successo nei decenni precedenti per l’alcol, il gioco d’azzardo e la prostituzione. Secondo un professore dell’Università di Georgetown, Peter Cohen, “il prossimo passo sarà uno Stato che decide la legalizzazione totale”.
    Se il governo federale non cambierà atteggiamento, la marijuana legalizzata sarà una realtà di fatto. Un democratico come John Podesta, ex capo di gabinetto del presidente Usa Bill Clinton, appoggia dal canto suo la linea pragmatica di Holder, ricordando che gli Stati Uniti “hanno la popolazione carceraria più elevata del mondo, e credo si tratti della conseguenze di un alto numero di leggi spazzatura. Dobbiamo ricordarci che riempire le carceri ha un costo per la nostra società “.
    Podesta non crede alla legalizzazione della marijuana “fin quando qualcuno si renderà conto che tassandone i consumi si potrà finanziare la sanità pubblica”, oltre a combattere i cartelli messicani, per i quali la marijuana rappresenta l’80 per cento dei redditi. Il punto è proprio questo, tassare la marijuana. Sono sempre di più a pensarci in California, lo Stato più popoloso e quello maggiormente colpito dalla crisi. Los Angeles è anche la città degli Stati Uniti con il maggior numero di ‘spacci’, controllati dalle autorità, per la marijuana a scopo medico, e che molti vorrebbero trasformare in entità ‘no profit’.

  • AIDS: UE, uso preservativo resta miglior metodo prevenzione

    (ANSA) – BRUXELLES, 26 OTT 2009 – L’uso “corretto e regolare” del preservativo “resta il modo più efficace di prevenire” la trasmissione dell’Aids attraverso i rapporti sessuali. E’ quanto si legge nella comunicazione della Commissione europea che oggi ha lanciato una strategia di lotta alla diffusione dell’Hiv per ridurre il numero dei sieropositivi. Per limitare la contaminazione, l’esecutivo Ue nella comunicazione cita anche la necessità di un utilizzo di aghi da iniezione sterili, soprattutto per limitare la trasmissione tra i consumatori di droghe. La percentuale delle persone affette da Aids varia considerevolmente da un paese all’altro: Italia, Francia, Spagna e Portogallo si situano in un tasso tra lo 0,4% e lo 0,5% della popolazione adulta, ma ci sono paesi come l’Estonia che raggiungono l’1,3%. Fuori dall’Ue in Russia la popolazione adulta sieropositiva raggiunge un 1,1% e in Ucraina la percentuale arriva all’1,6%.
    Bruxelles lancia una strategia di lotta all’Aids per ridurre il numero dei sieropositivi da qui al 2013. I dati indicano che tra il 2001 e il 2007 nell’Unione e nei paesi vicini le persone infette da Hiv sono passate da 1,5 a 2,2 milioni e di questi 730 mila residenti nell’Ue. I più a rischio sono soprattutto gli omosessuali e i consumatori di droga per endovena. Circa il 40% delle nuove infezioni, sottolinea la Commissione in una comunicazione, è diagnosticata a uomini che hanno relazioni sessuali con altri uomini, mentre il 70% delle infezioni accertate nei paesi vicini dell’Ue sono state osservate tra gli immigrati da regioni a forte prevalenza di malati di Aids e tra i drogati.
    Particolarmente preoccupante è definito il numero delle persone che non sanno di essere sieropositive: circa il 30% nell’Ue e il 70% nei paesi vicini dell’Unione. Una diagnosi tardiva, sottolinea l’esecutivo Ue, porta ad un trattamento fatto non più in tempo e quindi ad una riduzione della speranza di vita, nonché ad un aumento del rischio di trasmissione del virus. Con la strategia lanciata oggi la Commissione, oltre a ridurre il numero dei sieropositivi, intende facilitare l’accesso alla prevenzione, ai trattamenti e alle cure e migliorare la qualità di vita delle persone che hanno contratto l’Aids. “Dobbiamo incoraggiare ogni singola persona ad assumere le proprie responsabilità verso se stesso e i suoi partner, usando pratiche sessuali sicure e a sottoporsi ad un test di depistaggio dell’Hiv”, ha sottolineato la commissaria Ue alla salute Androulla Vassiliou che, al tempo stesso, ha puntato l’accento sulla necessità di garantire l’assenza di ogni forma di discriminazione nei confronti dei malati di Aids.

  • COOPERAZIONE: Osservatorio AIDS, segnale positivo mozione su APS

    (AGI) – Roma, 26 OTT 2009 – “Finalmente un segnale politico positivo, adesso la speranza e’ che il Governo segua le direttive del Parlamento e si impegni di piu’ per lo Sviluppo”.
    Cosi’ Giorgio Menchini, portavoce dell’Osservatorio sull’Azione Globale contro l’Aids, commenta l’approvazione all’unanimita’ alla Camera dei Deputati di due mozioni parlamentari che chiedono al Governo di destinare piu’ fondi alla cooperazione allo sviluppo. La rete di 21 ong impegnate nella lotta contro l’Aids sottolinea come “il valore di queste mozioni, che non hanno carattere vincolante ma danno un’indicazione al Governo” stia nella “natura politicamente trasversale di un messaggio importante, cioe’ che un impegno maggiore dell’esecutivo per lo sviluppo e’ fondamentale e piu’ che mai urgente”. Si chiede un aumento dei fondi per la Cooperazione allo Sviluppo per il 2010, continua Menchini, “fondi che quest’anno hanno subito un taglio drastico oltre al versamento della quota di 130 milioni di euro al Fondo Globale, piu’ i 30 milioni di dollari aggiuntivi promessi dal presidente Berlusconi al G8 dell’Aquila e non ancora versati”. La discussione sugli emendamenti alla nuova legge finanziaria in programma nelle prossime settimane, conclude Meschini, “deve essere l’occasione per cominciare ad accogliere e a mettere in pratica tali indicazioni”.